I Tarocchi
Un gioco antichissimo, un libro simbolico la cui lettura ci permette un viaggio nell'anima
Il mito racconta che, probabilmente poco prima della caduta di Atlantide, un gruppo di scienziati, consapevoli di cosa stava accadendo, si riunirono e raccolsero tutta la conoscenza raggiunta in un insieme di simboli. Questi simboli formarono i 22 Arcani maggiori dei TAROCCHI.
Un po’ come la navicella che i nostri scienziati hanno lanciato nel cosmo, alla ricerca di civiltà che, attraverso la decifrazione dei simboli impressi nella fiancata della nave, potessero comprendere l’esistenza della nostra civiltà, la sua posizione nella galassia, il nostro sistema solare e la conoscenza acquisita.
Lasciando da parte Atlantide che si perde un po’ troppo nei tempi antichi, se di tempo si può parlare perché potrebbe anche trattarsi di un punto in un determinato livello di frequenze che ora non conosciamo, l’esistenza dei Tarocchi la ritroviamo all’epoca dell’antico Egitto.
Si dice, notizia non confermata, che i Tarocchi sarebbero una rappresentazione di ideogrammi egiziani, riprodotti nell’antichissimo testo dell’Egitto Faraonico, detto il Libro di Thot.
Secondo Court de Gebelin, i tarocchi sarebbero stati la chiave per aprire i sigilli dei geroglifici ieratici.
Questi sigilli, fanno parte, del libro geroglifico delle trentadue vie, e la loro spiegazione si trova nel libro attribuito ad Abramo, ovvero il Sepher Jézirah.
I simboli contenuti nell’iconografia generale di queste carte si trovano anche nelle profezie di Ezechiele e di San Giovanni.
Le trentadue vie, come molti sanno, sono formate dai 10 Sephirot dell’Albero della Kabala e dai 22 sentieri.
Ecco quindi che i Tarocchi hanno grande affinità con le lettere dell’alfabeto ebraico.
I 22 Arcani maggiori dei Tarocchi e gli arcani minori, formano un insieme da leggere, un libro di conoscenza, che da secoli noi ci sforziamo di comprendere.
Come tutto ciò che non fornisce una chiara risposta scientifica, vengono snobbati dalla scienza ufficiale e così la ricerca del loro significato resta misteriosa e sono diventati un sistema di divinazione che ha arricchito i cartomanti.
Questa è la facciata bassa di una antica conoscenza.
Se andiamo a ritroso, incontriamo il nome di Illuminati, Alchimisti, Filosofi e sempre la Massoneria.
Anche se il percorso dei Tarocchi è molto vasto e variegato, loro seguono un unico indirizzo che è quello di indicare la via per raggiungere la conoscenza.
E’ un viaggio che ci porta alla conoscenza dell’anima, di più, ci porta alla nostra coscienza, come il famoso VITRIOLO degli alchimisti.
Court deGobelin vissuto nel 1725 e morto nel 1784, fu economista e franco-massone. Fu segretario della celebre loggia delle Nove-Sorelle ( come le nove Muse delle scienze e delle arti del Parnaso Greco) cui parteciparono anche Voltaire, Franklin e Lalande.
Elifas Levi nel suo “ Dogma dell’Alta Magia” dice: “ Fra i libri sacri dei cristiani due ve ne sono, che la Chiesa infallibile non ha la pretesa di capire, e non tenta mai di spiegare: la profezia di Ezechiele e l’Apocalisse, due clavicole cabalistiche riservate senza dubbio nel cielo ai commentari dei re magi, libri serrati da sette sigilli per i credenti fedeli, e perfettamente chiari per l’infedele iniziato alle scienze occulte.
Esiste ancora un libro, ma pur essendo esso in certo modo popolare, e quantunque lo si possa trovare ovunque, è il più occulto e sconosciuto di tutti perché contiene la chiave di tutti gli altri.
Questo libro è più antico del Libro di Enoch.
……è’ un libro monumentale e strano come l’architettura delle piramidi, (come l’arte Gotica)… un libro che parla facendo pensare, ispiratore e regolatore di tutte le possibili concezioni, capo d’opera, forse dello spirito umano…………
Questo è il Libro dei Tarocchi.
San Agostino affermava che:...Tutte le scienze hanno per oggetto sia le cose, sia i segni, ma è attraverso i segni che si comprendono le cose.
I segni sono simboli oramai lo sappiamo.
I segni sono parole, energia.
Court de Gebelin ricerca “ la parola perduta”…….esiste un’ordine immutabile che unisce il Cielo alla Terra, il Corpo e l’Anima, la vita fisica e morale…
La sua Opera maggiore “ Il Mondo Primitivo” è pubblicato fra il 1773 e il 1782.
Si tratta di risalire alla fonte attraverso ciò che lui chiama “ il linguaggio”.
Un sostenitore , seguace di Gobelin fu Etteilla, il quale si dedicò alla divulgazione delle idee e degli studi di Gobelin.
Etteilla fu però anche colui che abbassò la ricerca facendo diventare lo studio un gioco che confuse l’iniziale significato.
Come Gobelin, altri studiosi si alternarono nella ricerca che mirava a dimostrare le origini egiziane delle carte dei tarocchi, considerandole un alfabeto sacro e occulto, che gli ebrei attribuivano ad Enoch ( primogenito di Caino), Ermete Trismegisto, il dio Toth, .Anche Eliphas Levi, un sacerdote cattolico, studioso di simbolismo, vide nelle carte dei Tarocchi una sintesi per interpretare la cabala.
I libri più letti, e per mia conoscenza, attendibili, sono:
I Tarocchi di Oswald Wirth – Edizioni Mediterranee
La Via dei Tarocchi di Alejandro Jodorowski - Feltrinelli
Lo Studio dei Tarocchi è un viaggio nell’anima che vale la pena di sperimentare
e allora... buona navigazione, o Navigatore!