Kanoo e la luna
Tratto da Storia di Iside gatta tricolore Kanoo e Luna. Un libro da leggere scritto da Elena Giuliani: storie di Gatti, padri, madri, figli e presto un cane
In questo ultimo mese ci siamo godute Kanoo. Le sue pretendenti sono tante, e qualcuna ci ha anche offerto del denaro pur di averlo, ma noi siamo del parere che non si possono barattare gli affetti con denaro. Kanoo andrà alla famiglia che gli saprà garantire il meglio di cui gatto possa disporre, così come si faceva fino a non molto tempo fa con le figliole da maritare. Che dote dovranno mai presentare le future padroncine di Kanoo?
Monica, la bimba che abita sotto al nostro appartamento, viene in visita ogni giorno e, adorante, passa le ore a coccolare il nostro micio color cipria che, detto tra noi, è fin troppo affettuoso, e noi sappiamo che preferirebbe di gran lunga minacciare Tigro con la gobba e giocare a morsi ed unghiate con Tipì, invece, generosamente, se ne sta in braccio alla nostra amichetta, lui gatto sensibile ed altruista. Ma la mamma di Monica, reduce da un'esperienza ‘da non ripetere' con un cagnolino tanto vivace quanto brutto - rifilato dopo un anno passato a distruggere infissi, imbottiti, calzature ed a pisciottare letti e tappeti, ad altra famiglia - non ne vuole più sapere di animali, ‘casomai solo un criceto' e la bimba soffre le ore dure della rassegnazione, affondando le dita sul pelo chiaro e morbido del nostro cucciolo, sapendo che potrà solo consolarsi su di un topino dalle manine laboriose, dello stesso colore. Triste la vita dei bambini in questi frangenti, ma ancor più triste la vita di chi, cresciuto, ha lasciato dietro sé il gusto del rischio e della giusta indifferenza al valore degli oggetti. Cos'è più importante, per un bimbo: un bel cagnolino che ti saluta scodinzolando e che con la lingua penzoloni, calda, bagnata e puzzolente ti dice ‘darei la vita per te' o uno splendido, lussuoso divano immacolato?
Nella rosa delle pretendenti c'è una bimba, nostra amica, che ha già un gattone bianco, Bizet, e che ha da poco ricevuto in regalo dal papà una cucciola di golden retriever, Luna, che ora ha poco più di due mesi. La sua casa, alla periferia della città, ha un giardino adeguato, incastonato tra i cortili dei condomini attorno. L'idea che Kanoo vada a stare in una casa dove c'è anche un cucciolo di cane ci affascina non poco, noi Kondrand-Lorenziane che non vediamo l'ora di dimostrare che cani e gatti non devono per forza essere nemici, e la sua mamma, esperta e gattofila, ci dà sicurezza. Lei sa come trattare un gatto. In quella casa Kanoo starà sicuramente bene, e, oltretutto, non sarà nemmeno troppo distante da casa nostra e potremo andarlo a trovare tutte le volte che ci garberà, cioè tutti i giorni.
È di domenica pomeriggio che Kanoo saluta la mamma dalle sbarre della gabbietta da viaggio; Claudia tiene le sue zampine morbide tra le sue mani, mentre silenziose lacrime solcano il suo visetto. Elisa recrimina sussurrandomi all'orecchio "sarebbe meglio darlo a Monica".
"La sua mamma non vuole".
"Ma che vuoi che importi?"
"Le mamme ed i papà decidono tutto, Elisa, ora piantala che Kanoo ha trovato famiglia".
"Se lo prendesse Monica lo potremmo vedere tutti i giorni, da lei starà lontano".
"Nemmeno troppo, Tigro e Tipì stanno molto più distanti".
"Sì ma lei un gatto ce l'ha già".
"Meglio così, Kanoo non sarà solo".
"Posso chiamarlo Matisse?" ci chiede ad un tratto la bambina.
Sgomente ci guardiamo l'una con l'altra, "perché mai vuole cambiare questo nome - che poi si addice proprio bene al nostro gatto canuto - con un banale Matisse di aristogattesca memoria?"
Elisa mi guarda con un ‘che ti dicevo?' di disappunto.
"Matisse era il nostro gatto precedente, che era bello come Kanoo e che è finito sotto un'automobile", interviene la sua mamma perspicace. "Abbiamo pianto tanto quando è mancato".
Per noi questa non è proprio una giustificazione sufficiente, Kanoo è unico e non un clone di un altro Matisse del caso, anche se, effettivamente, il nostro micione somiglia molto al famoso cucciolo di celluloide. Capiamo il dolore della nostra amichetta: la perdita di un amico a quattro zampe è sempre dolorosissima, ma da bimbi può esserlo ancora di più.
"Lasceremo il suo nome, Kanoo, che è molto bello", ci rassicura la mamma mentre ci accomiatiamo, serie di dispiacere.
Così Kanoo prende, tranquillo come sempre, la strada per la sua nuova casa. Iside, anche questa volta, si aggira nervosamente per casa; chiama il suo cucciolo, lo cerca in ogni possibile nascondiglio; rassegnata, si acciambella, poi, sulla balaustra del terrazzo, al sole, a scrutare l'orizzonte verso nord. Vorrei per un attimo essere nei suoi pensieri, per capire cosa prova mamma gatto quando i suoi cuccioli prendono il volo verso la vita. Non deve essere diverso dalle lacrime delle mamme ai matrimoni dei figli, solo molto più discreto. Ed immaginiamo il poeta Kahlil Gibran, gettare sulla carta i famosi versi Voi siete gli archi dai quali i vostri figli come frecce viventi son lanciati[1] osservando sorridente la sua saggia gatta e felina prole.
Sono passati poco più di venti giorni, e Kanoo è tornato in visita a casa nostra con la sua nuova famiglia. Prevedendo brutte reazioni di Iside, abbiamo deciso di tenere Luna in macchina. Orfana di Kanoo guaisce inutilmente: lei non sa che la stiamo proteggendo dalla furia delle furie, Iside.
Il nostro gatto, invece, è salito e, in due annusate, ha riconosciuto i suoi luoghi natali e la sua mamma. Iside, al contrario, annusato a sua volta l'intruso per pochi secondi (ma che razza di odore avrà mai, ora, Kanoo? Saprà di cane?), già sta soffiando e minacciando rappresaglie. Prendo in braccio il micio serafico che si accoccola disteso sul mio avambraccio ed assieme osserviamo Iside la pazza, aggirarsi per casa, gonfia come un porcospino, ringhiando minacce terribili. Non so se stia recitando la parte che madre natura assegna ai gatti in queste circostanze, così come a certuni mariti nei paesi latini, costretti a ripudiare le mogli fedifraghe anche quando di indole mite e menefreghista, fatto sta che Kanoo osserva divertito i movimenti della madre, zitto e composto sul mio avambraccio, ed Iside fa finta di non vederci, tant'è che non alza mai gli occhi verso di me, neppure se la chiamo schioccando le labbra. La natura è proprio buffa e Kanoo un gatto spiritoso.
Davanti al tè e i pasticcini la sua padrona ci racconta di Kanoo e Luna:
"dormono acciambellati l'uno sull'altra, dividono il cibo, sono diventati inseparabili!" apprendiamo con conforto.
"Bizet ha accolto Kanoo felice, e pur rimanendo un gatto vecchio e brontolone, segue tutte le azioni dei due con molta attenzione e anche qualche premura".
La generosità di Kanoo ha colpito anche i vicini di casa dei nostri amici che già li salutano con carezze e sorrisi tutte le mattine. Il nostro micio, pur potendo come tutti i gatti di casa dormire tra le lenzuola calde e profumate delle padrone e padroncine, che lo adorano, preferisce prendersi cura della cucciolotta, relegata nella cuccia in giardino, scaldandola col suo pelo folto senza mai lasciarla sola, né di giorno né di notte.
I due sono coetanei, ma, si sa, i gatti crescono un po' più in fretta dei cani, e Kanoo, non più goffo e scoordinato, si cimenta nella caccia alle lucertole e agli uccellini e Luna, ammirata, gli fa il tifo abbaiando e scodinzolando, sapendo che l'ambita preda presto le sarà regalata in quel rito, che noi mamme di gatti conosciamo bene, di offerta del sacrificato al dio padrone.
Luna non è certo agile come Tigro e Tipì, ma, come loro, fortunatamente, ama giocare alla lotta; segue Kanoo con le fauci spalancate, che sono grandi quanto l'intero gatto, ed il suo naso, morbido, umido e vulnerabile, si offre come punch-ball al Kanoo lottatore che, delicato, le usa la cortesia di lasciare i rasoi affilati dentro i polpastrelli. Li si vede poi girare per il giardino, Kanoo in bocca a Luna come in passato in bocca alla mamma: giro dell'arena e plauso dell'imperatore.
Elena Giuliani
e allora... buona navigazione, o Navigatore!