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La Libertà

Logo de iNavigatoriForse nasciamo liberi!
Certamente le esperienze e i condizionamenti nell’infanzia ci obbligano a conformarci a modelli imposti, a restringere il campo di azione (anche mentale), ad erigere barriere che ci promettono una maggior protezione dalle sofferenze. Quando ci accorgiamo che così non riusciamo più a vivere, facciamo un’inversione di rotta ed inseguiamo il miraggio della libertà, che all’inizio ha dei connotati confusi perché utilizziamo la mente per definirla, quando la libertà è essenzialmente libertà dalla mente. Dovrebbe essere lo stato naturale dell’uomo e invece è una conquista, il cammino di un’intera vita. All’inizio si è quasi esclusivamente reattivi. Arriva il momento in cui si rende possibile un cambiamento, quando consentiamo che il nostro percorso si sviluppi secondo una direzione naturale. La mia idea di libertà è uno stato di grande benessere, in cui l’azione emerge spontanea. E’ una sensazione in cui ci si sente espandere in ogni direzione, all’interno verso ogni possibilità e all’esterno verso ogni esistenza. Anche considerando che le cose possono essere cambiate solo entro i limiti delle potenzialità inespresse, pure il nostro potenziale è talmente superiore a quello che manifestiamo attualmente che esser liberi dà la sensazione di un vivere senza confini. Dobbiamo ricordare, però, che la probabilità che una cosa avvenga è associata alla quantità di energia richiesta per farla avvenire. Per questo l’aspirazione deve essere forte, perché deve contrastare la paura, l’abitudine, la comodità di seguire sentieri già tracciati. La libertà non è scelta, non è etica o morale: è espressione spontanea. E’ pre-condizione per qualsiasi verità e permette la scoperta del possibile. Probabilmente, o è libertà da tutto o non è ancora libertà. Ognuno ha una sua molla interiore e ad essa deve rispondere, assecondare questa spinta verso nuove e maggiori intensità. Una volta ho sognato un maestro di luce, ero nascosta mentre insegnava ed io cercavo di capire qual’era la cosa essenziale da imparare. La risposta è stata “il riso del fringuello”. Sembra un “koan” dello zen. Lo tengo presente, perché mi ricorda le vette a cui aspira la mia anima. Forse sta ad indicare una libertà gioiosa, sicuramente lo capirò soltanto se riuscirò ad averne l’esperienza.



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