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Torino città magica

Torino non è solo la città della Fiat e ora delle Olimpiadi invernali ma è anche una città piena di sorprese

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vi riporto una ricerca di
Giuditta Dembech tratta da
“ Torino città magica” vol:2°,
sulla Mole Antonelliana

ed. L’Ariete








IL SEGRETO DELLA MOLE

Per comprendere pienamente il significato esoterico di questo monumento, che è il simbolo stesso della città, occorre saper guardare oltre a quelli che sono i significati storici.
La storia fatta di date, avvenimenti, compromessi, non è che la punta di dell’iceberg.
Il discorso esoterico con la sua simbologia, occulta ai profani, s’insinua e s’intreccia costantemente agli eventi.
In questo caso specifico vorrei poter accompagnare per mano il lettore attraverso tre punti fondamentali, da esaminare singolarmente.

1) non esiste lo casualità . Cose, persone, eventi trovano una loro esatta collocazione nello spazio e nel tempo secondo imperscrutabili disegni.

2) Esiste un rapporto ben definito tra la forma esterna di un qualunque oggetto ed il suo contenuto, il quale viene direttamente coinvolto e condizionato dalla forma stessa.

3) Un’ angelicità ha in custodia ogni singolo luogo geografico, influenzandolo con la sua presenza ma subendone a sua volta l’influenza

Sembra un discorso complicatissimo ma in effetti non lo è. Il primo punto è un assioma fondamentale per comprendere il mondo magico. E’ uno dei cardini irrinunciabili su cui fanno perno gli occultisti.:
“ non esiste il caso , né la coincidenza, noi camminiamo ogni giorno verso luoghi e persone che ci aspettano da sempre.”

In effetti, pur usufruendo del libero arbitrio, la nostra non è che una gestione limitata della vita, ci sono appuntamenti a cui non possiamo mancare.
Anche le cose, le città , i monumenti sono assoggettati a questa legge, e ne abbiamo avuto un esempio esaminando l’oroscopo della città.
Perché la Mole fu costruita? E perché con quella forma insolita?
Soffermiamoci per ora, attenendoci ad alcuni dati storici.
E’ il primo marzo 1859, la Congregazione Israelitica delibera la costruzione di una sinagoga.
Carlo Alberto ,con lo Statuto, aveva concesso l’emancipazione civile alla cittadinanza di religione ebraica e con un bel gesto, dona un lembo di terreno perché il tempio vi venga eretto.
A dire il vero, pur essendo in posizione centrale, il terreno era poco più di un fazzoletto: 1400 mq., stretto fra le case in posizione depressa e con forte dislivello.
La Comunità ampliò il lascito acquistando alcuni terreni circostanti.
Il fabbricato doveva contenere insieme al tempio, uffici, scuole ed asili, ed avere una forma consona all’uso.
La commissione scelse, apportando qualche modifica, il progetto di Alessandro Antonelli.
Nel 1863 veniva posta la prima pietra.

Il preveventivo era di 300.000 lire ma, allora come oggi non c’era da fidarsi...
Nel 1869 il Consiglio dell’Università Israelitica è costretto a chiedere aiuti al Municipio.
Nel 1873 si rende necessario reperire un altro mezzo milione per continuare i lavori.

Nel 1876 non un mattone è stato aggiunto. La Comunità israelitica, impossibilitata a procedere ma incalzata dalla necessità di avere un suo luogo di culto, propone al Comune di acquistare il monumento, troppo mastodontico ed oneroso: col ricavato ne costruirà uno più modesto.
Il Comune non si dimostra entusiasta dall’idea, ma una petizione di ottomila firme perché “ questo monumento che universalmente viene considerato come uno dei più arditi ed originali non vada perduto “....... dà un colpo decisivo.
La Mole, ormai viene chiamata così, viene acquistata per 150.000 lire.
Con questa cifra la Comunità Israelitica su fa costruire in via Pio V un altro tempio, meno faraonico ma molto più pratico.
Ha quattro cupole sferiche, colonne torte, pronao a tre archi e mosaici a profusione. Nel 1884 il nuovo tempio viene inaugurato mentre la Mole è ancora ferma.
Finalmente i lavori riprendono.... L’Antonelli apporta enormi modifiche al progetto iniziale. Non più vincolato dall’uso religioso, innalza sulla struttura a tronco di piramide un lucernario ed un’arditissima guglia.
Con questa, l’altezza totale della costruzione arriva a 167 metri dal piano stradale.-
Torino ha ora conquistato un record mondiale: quello del più alto edificio in cemento
( La Torre Eiffel è infatti di ferro).
Nel 1888 l’Antonelli muore e suo figlio, il giovane Antonelli porta avanti i lavori.
Elimina la lanterna prevista dal progetto paterno e fa issare sulla guglia un “ genio alato”: E’ uno splendido angelo di rame dorato.
Nel 1897 la Mole non è ancora terminata ma viene comunque inaugurato al suo interno il Museo del Risorgimento a “ ricordo perpetuo” di Vittorio Emanuele II , padre della Patria.
La Mole, fino a questo momento è già costata un milione.
Il destino... avverso è in aggirato...: durante un terribile uragano l’11 agosto 1904 l’angelo, colpito dal vento si abbatte a testa in giù. Rimane miracolosamente sospeso per un piede, quindi con pochi danni.
La guglia viene rifatta: Per opporre minore resistenza al vento si decide di eliminare l’angelo.
Ferito ed ammaccato viene portato giù e fatto sparire nelle cantine, al suo posto viene issata una stella.
Anche questa guglia non è fortunata: il 23 maggio 1953 il cielo diventa nero in pieno pomeriggio e un nuovo uragano ritrasforma la Mole in un moncone.
Resterà così fino al 1961.
Nel 1980 l’angelo viene ripescato dalle cantine, lucidato e riesposto al pubblico accanto all’ascensore che conduce al terrazzo della Mole, dove si trova tuttora.
Riprendiamo in esame i punti fondamentali con cui questo capitolo ha avuto inizio:
1) non esiste casualità
Questo monumento era destinato, nei secoli a venire, non solo a rappresentare la città, ma a diventare una sorta di condensatore di energia . Ricordiamo che quasi tutto il sottosuolo di Torino emana energia.
Necessariamente doveva essere collocato in posizione centrale e soprattutto essere usufruibile da parte di tutti.
Seguendo punto per punto le descrizioni esoteriche ed il concatenarsi degli eventi, balzerà chiaro alla mente del lettore il perché di certi fatti e di certi cambiamenti.
Oggi la Mole è aperta al pubblico e al suo interno vengono organizzati convegni, mostre , ecc Si può salire sulla terrazza e godere la vista della città.
Nella destinazione iniziale invece sarebbe stata accessibile soltanto ad una piccola minoranza di persone. Il destino ha scelto infatti diversamente.
2) esiste un rapporto fra forma e contenuto...
Torniamo indietro........ la Mole doveva diventare una Sinagoga, luogo di culto per la religione ebraica.
Teniamo presente che la grande massa di conoscenze esoteriche di cui l’occultismo odierno vanta il possesso, deriva dalle antichissime tradizioni cabalistiche dell’ebraismo.
L’antico Testamento non è che una piccola parte dello scibile iniziatico tramandato. La tradizione è antichissima, precedente ancora l’uso del segno grafico, tramandata attraverso pochi individui selezionati.
Non dimentichiamo che i grandi segreti iniziatici sulle energie, le forme, le vibrazioni, erano perfettamente conosciute da Mosè, allevato come figlio alla corte del Faraone.
( leggete il volume “ I grandi Iniziati” di E. Schuré
La tradizione ebraica vanta i più grandi studiosi di cabalistica. Il segreto delle Sephiroth, dell’Adam Kadmon, dell’Ain Soph-Aur è stato per secoli investigato esclusivamente dai suoi adepti. Ora la diffusione di una certa cultura ha permesso la parziale divulgazione di talune discipline.
Gli alchimisti egizi cinquemila anni fa, conoscevano segreti che la scienza comincia appena ad intuire.
Il lungo periodo di cattività e soprattutto la straordinaria perspicacia del popolo 4ebraico, portarono alcuni elementi di spicco a contatto con livelli di conoscenza altissimi che acquisirono e tuttora tramandano.
La Mole, nel progetto iniziale, doveva avere una struttura tronco-piramidale.
Perchè?
...” Esiste un rapporto fra la forma ed i processi biologici fisici e chimici che hanno luogo in quello spazio. Con forme e dimensioni adatte, dovremmo arrivare ad accelerare o rallentare i processi.”

Chi parla è il prof. Gohed in una intervista al Times di Londra, riportata sul volume “ Scoperte psichiche dietro la cortina di Ferro (Armenia 1974)
Studiando le misteriose variazioni del campo di energia all’interno della Piramide di8 Cheope, così continua:
“ O la geometria della piramide è un errore sostanziale per cui i nostri calcoli sono sbagliati, oppure siamo costretti ad ammettere l’esistenza di un mistero che non siamo in grado di capire”
Un’energia sconosciuta alla scienza agisce all’interno di qualunque struttura a forma piramidale.....
Quale che sia questa forza, gli egizi la conoscevano e la utilizzavano con la massima disinvoltura: Forse questo segreto faceva parte di un bagaglio9 di conoscenze che si tramandava dai loro antenati Atlantide.....
Torniamo a Torino: Scegliendo la forma piramidale per la Sinagoga, quanto vi era di predeterminato e quanto invece ripescato dalle vecchie conoscenze?
Per l’epoca , la forma piramidale, seppur tronca era una innovazione audacissima, quasi priva di senso, per i non “ addetti ai lavori”.
Oggi, con la maggior circolazione della conoscenza esoterica, si costruiscono sempre più piramidi nell’architettura d’avanguardia, e ci si sforza sempre di più di costruirle in scala con quella di Cheope.
Per quanto riguarda la Mole-Sinagoga, le misure non erano proprio quelle “ canoniche”. L’edificio torinese è più snello ed arrotondato rispetto a quello archetipo egiziano.
In queste considerazioni, non dobbiamo tenere conto della guglia, poiché questa fu aggiunta successivamente dal figlio dell’Antonelli, un’altra innovazione nell’innovazione.
In ogni caso, pur con le differenze sostanziali, rimane ben chiaro un dato di fatto; la superficie interna della Mole funzionava ( e continua a funzionare) come un risuonatore di energia.
Al suo interno, nell’i8ntento di coloro che commissionarono l’opera, si sarebbero dovuti celebrare rituali religiosi attinti ad una tradizione antichissima e tuttora suggestiva.
Dovevano innalzarsi canti, inni, pregh9iere, antichi mantra rituali...Queste vibrazioni, espandendosi e riflettendosi nel vasto spazio cavo de4lla forma ben predeterminata, si sarebbero amplificate per poi tornare, come una benefica onda d’urto sui presenti, caricandoli di energia positiva.
Ma... la Mole non è mai diventata una sinagoga. Al suo interno non si sono mai levati potenti mantra dell’ebraismo .
E allora, cosa è accaduto della sua energia? Non dimentichiamo che, anche vuoto, l’edificio assorbe ed amplifica le energia già presenti nel terreno.
...Allora, il caso ,la magia, la coincidenza hanno voluto che l’Antonelli decidesse di piazzare una bella guglia svettante sulla piattaforma che terminava in un tronco di piramide.
....E allora, le energie che turbinavano all’interno della Mol4e vengono proiettate in alto da questa antenna puntata verso il cielo.
Coloro che sono dotati di “ seconda vista” possono osservare qualcosa come una eruzione vulcanica.
Una cascata di energia luminosa che, dalla sommità della Mole è verso l’alto e poi si allarga ad ombrello nel cielo della città per poi ricadere come una preziosa ed ignorata “ pioggia di luce” sugli abitanti.
Tutto ciò è accaduto apparenterete per caso....
“ Casualmente” la Mole sorge su uno straordinario punto magico,. Certamente Carlo Alberto non lo sapeva quando donò il fazzoletto di terra alla Comunità Israelitica.
Quel luogo, a metà strada tra il Po alla Gran Madre e i Giardini Reali, assorbe come una gigantesca spugna le energie della Grotta Alchemica, di quel braccio che si estende verso la collina.
Così, al di là del volere degli uomini, dei loro disegni e travagli, ciò che doveva appartenere alla tutta la città ha trovato la sua giusta collocazione.
Ora, quell’energia, anziché rimanere all’interno, fluisce per tutti, ma questo, era già stato deciso da tempi immemorabili, scritto in quel libro imperscrutabile dove il nostro futuro lontanissimo, a grandi linee è già stato tracciato..




Vi faccio notare che non per nulla, Torino ospita uno dei più importanti Musei Egizi
A Torino c’è la Sacra Sindone...... A Torino venne fatto il primo Wesak in Italia (1981)Nel 1500 fu rinomatissima la scuola medica salernitana, ripresa nel 1700 e portata avanti fino ai giorni nostri dalla scuola Kremmerziana.




e allora... buona navigazione, o Navigatore!