La parte Mitologica dell'astrologia
La concezione del mondo che abbraccia tutte le cose, le più vicine e le più lontane, le più grandi come le più piccole, si estende anche alle concezione sovrasensibili o nascoste all'osservazione umana. Tale "concezione" ha come principio fondamentale di doversi "rappresentare" quelle cose e di ricavarne leggi valide là dove le trova manifestate: nell'universo visibile e soprattutto, come sempre, nello Zodiaco. Lo Zodiaco è la via dove avviene il movimento dei sette astri principali, cui se ne sono attualmente aggiunti tre e cui dovranno aggiungersene altri due, per cui abbiamo i sette astri principali, più i cinque astri. I sette astri, e poi i cinque astri, si muovono in sette e cinque livelli diversi, o orbite, dai quali si ricava l'immagine di un cono o di un monte. Il livello dei sette astri, il più basso e più ampio è quello di Saturno, il più alto ed il più stretto è quello della Luna. I fondamenti della dottrina babilonese, dalla quale abbiamo le principali, basilari notizie astronomiche ed astrologiche, indicano il Sole molto meno importante della Luna. La Luna infatti rivela il sorgere; il suo tramontare, il suo rinascere dall'oscurità del mondo sotterraneo. Secondo l'insegnamento babilonese, essa è "la pianta che nasce da sé stessa", l'immagine della vita imperitura. Il suo colore è perciò quello della crescita e della vita, il Verde. Anche gli Egizi, attraverso lo Scarabeo, riprenderanno questo importante "nascere da sé stessi". Questo coleottero, attraverso le sue zampe anteriori, forma delle piccole palle perfette, che fa rotolare fino ad un punto molto riparato. Queste piccole palle, fatte soprattutto con sterco di vacca, vengono spinte con le zampe posteriori, in quanto lui ha la testa sempre rivolta ad oriente, là dove si leva il Sole. Lo scarabeo è "auto-creatore." Fra lui non esiste sesso femminile o maschile. Egli inietta il suo seme nella palla di fango o sterco, e la nasconde per il tempo di una Luna. Quindi dissotterra la palla e la spinge nell'acqua; quindi la palla scioglie e tutti i piccoli scarabei escono, sono liberati. Essi nascono dall'acqua, come Ra, il Sole nato dalla Notte, l'acqua primordiale nella notte Cosmica. Anche il Feto, il bambino, esce dall'acqua.
Tornando all'Astrologia, Luna e Sole sono due opposti. Nella loro posizione perfetta, quando cioè la Luna è in fase di luna Piena, essi stanno l'una di fronte all'altro. Quando più la Luna si avvicina al Sole, tanto più perde del suo splendore, fino a quando, in fase di Luna Nuova, e vicinissima a lui, è invisibile, per poi allontanarsi e ricrescere. Essa splende nel modo più lucente quando si trova piena, cioè opposta al Sole nel punto più alto, rispetto alla Terra; e ciò si verifica a mezzanotte, quando è in "culminazione". Se la Luna in culminazione è piena, allora vuol dire che il Sole si trova dalla parte opposta, (rispetto all'equatore) in un punto in cui non è visibile, e questo nelle culture egiziane viene considerato "agli inferi". Osiride è il Dio degli inferi. L'emisfero inferiore del cielo, in cui il sole sembra vada a riposare, era personificato in Athor, la madre di Ra, il cui simbolo è la vacca. Come sorgente da lei il Sole, quando riprende il suo corso giornaliero, diventa il giovane Horus, e la stessa vacca sembra accoglierlo. Secondo il modo di viaggiare egiziano, il viaggio mistico del Sole viene fatto in barca. Questo viaggiatore degli inferi (cioè la parte occidentale) attraverso le ombre, con le dodici ore della notte come sue compagne, era distinto da tutte le altre personificazione del Sole mediante il famoso nome di Osiride. E sua moglie è Iside, che viene appunto rappresentata con la testa di vacca o con la Luna crescente.
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Iside unisce in sé i caratteri di tre divinità: Ator, la madre di Rà, Maut, la madre universale, la materia inerte, la terra e Neith la madre del sole stesso. Come il Sole, la Luna muore e rinasce continuamente; quando rinasce sorge dal nulla, dal buio, dall'oceano cosmico…..
Ne consegue, secondo la tradizione babilonese, ma anche egizia con il culto di Osiride, che alla Luna appartiene il mondo superiore, al Sole l'inferiore. Questo non va bene con i nostri sentimenti, ma astronomicamente è esatto. Gli astri sono visibili di notte, la loro luce, come Luce degli Dei, risplende. Essi si mostrano e parlano solo di notte e la forza che poi li fa ammutolire, è il Sole. La Luna muore e rinasce continuamente, ogni volta che si avvicina o si allontana dal Sole. Quando rinasce, sorge dal nulla, dal buio, dall'oceano cosmico. Secondo la dottrina babilonese, il segno col quale iniziava l'anno, era il Toro. ………………. In questo segno, o meglio, costellazione, sono attive le due grandi forze contrapposte ……delle stelle Iadi e Pleiadi. Le Iadi sono più in alto, cioè verso i Gemelli, le Pleiadi sono più in basso, cioè verso l'Ariete. Percorrendo la propria orbita, la Luna deve passare prima davanti alle Pleiadi e poi alle Iadi. Le Iadi sono un gruppo di cinque stelle e le Pleiadi un gruppo di sette stelle. Se la Luna ed il Sole si trovassero congiunti in questo segno, la Luna sarebbe occultata sia dal Sole che dalle Pleiadi, poi, la Luna, spostandosi verso le Iadi (verso i Gemelli), sarebbe visibile. Le Pleiadi sono una potenza infera. Il Sole, nel mito, che poi è l'astro realmente occultante, appare accanto ai "Sette". Quindi esiste ciò che appare in luce e ciò che viene occultato. I sette pianete ed i cinque pianeti. Nel segno del Toro, verso i Gemelli, abbiamo i polmoni che, secondo il mito egiziano, sono stati creati, da Iside e, nel segno dell'Ariete, abbiamo la laringe, l'organo della parola, creata da Osiride.
Le Iadi, le piovose, sono una costellazione sul capo del toro, le quali, quando sorgono assieme con il Sole, preannunciano il tempo tempestoso e piovoso. Le Pleiadi, sorelle delle Iadi, preannunciano invece, al loro sorgere, una stagione tranquilla, ma quando tramontano, invece la pioggia. Questo cinque e questo sette, è sempre ripetuto anche nella Chiesa di Axum in Etiopia, dove si dice vengano conservate le Tavole della legge (Axum è la città della regina di Saba, che diede un figlio a Re Salomone = Menelik,) in quanto nella chiesa vi sono 5 navate e sette capitelli. Il cinque ed il sette ci riporta anche al numero dodici, cioè ai segni dello Zodiaco. Un tempo, alcuni calendari suddividevano l'anno per 5 e per 7. Ritornando alla dottrina babilonese, nella quale si vive l'età del Toro, notiamo, che l'elemento dell'acqua viene espresso come ricordo di nascita della vita ed il suo contrapposto lo vediamo nel segno dei Pesci. I pesci rappresentano l'acqua primordiale, da dove è nata la vita, il primo movimento dell'uomo in evoluzione. Il Pesci rappresenta l'amore universale; lo stadio finale, dove la personalità muore e l'anima sfugge alla schiavitù, ma è anche il punto d'inizio. Il Toro rappresenta la risposta come inizio; esso rappresenta l'anima individuale, contrapposta alla totalità. Dei due pesci, uno rappresenta l'anima e l'altro la forma, la forma che viene data dalla Venere del Toro. Per cui i Pesci rappresentano un sorgere ed una fine. L'anima legata alla materia, anzi un doppio legame che si scioglie quando avviene la morte, o meglio la morte finale, quando la vita si libera del tutto dalla forma. Ecco il segno dei Pesci come segno della vita, del sacrificio, ed ecco il Toro che deve sperimentare per conoscere e scegliere.
Giove e Venere – Nettuno e Luna, rispettivamente governatori dei Pesci e del Toro, in cui Giove e Venere rappresentano tutto ciò che è tangibile e Nettuno e la Luna ciò che è più rappresentativo dell'anima. Con l'età del Toro inizia la nostra conoscenza astrologica, e siamo nella civiltà babilonese, circa nel 3000 a.C. A quell'epoca si parla di conoscenza astrale come di qualche cosa di tramandato da prima e questo ci riporta all'età dei Gemelli, cioè quando l'equinozio cadeva nei Gemelli. Il mese dei Gemelli, è, nel nostro computo attuale, corrispondete al mese di Giugno. Il Gemelli è contrapposto all'Acquario; tutti e due rappresentano la fratellanza, ma anche il Fuoco. In Giugno le feste cristiane contemplano San Giovanni, il fuoco dello spirito. Se all'epoca del Toro gli antichi vedevano le Pleiadi e le Iadi, all'epoca dei Gemelli vedevano in cielo la Croce; infatti era la più notevole figura astrale e scompariva all'epoca del loro solstizio che, ovviamente avveniva tre mesi dopo, cioè nella Vergine. La croce, fra le altre cose, ha simbolo di adempimento, di qualche cosa che si conclude, anche qualche cosa che si realizza, si compie, ed al suo posto c'è il cielo, il fuoco spirituale, rappresentato dall'Acquario. Quindi Mercurio, il "Nunzio" della volontà divina, l'araldo che guida la strada verso il cielo, dove Urano sta per l'iniziatore. Se Mercurio è l'araldo del Sole e della Luna, Urano è pure l'araldo del Sole, certamente di un Sole molto più spirituale.
Secondo l'astrologia esoterica, sulla Croce mobile l'uomo è condizionato dal Sole fisico che ne stimola le cellule, agendo sui centri sotto il diaframma.
Sulla Croce fissa, il "cuore del Sole", tramite Nettuno, riversa le energie sull'uomo, condizionando i centri del cuore, della gola e Ajna.
Nella Croce Cardinale è attivo il Sole spirituale centrale con Urano come strumento distributore e quindi, il centro della testa è il punto, nel corpo dell'iniziato, tramite cui si esercita direzione e governo.
Se analizziamo i due segni, Toro e Gemelli, contrapposti a Pesci ed Acquario, notiamo un sorgere dalle acque, dalle regioni delle acque, per passare alle regioni del fuoco. Mercurio, anche se viene attribuito ad un segno d'aria, è elettrico e attivo, perché ha una spinta in avanti, contrapposto a Venere (del Toro), che ha una spinta prima indietro, in quanto accoglie ,e poi in avanti, in quanto distribuisce, proprio come le onde del mare, dal quale, narra il mito, lei sorge. È chiaro, che se mettiamo l'equinozio di primavera nei Gemelli, abbiamo l'equinozio di autunno nel Sagittario ed i solstizi nella Vergine nei Pesci.
Ultimamente abbiamo avuto una Croce Cardinale ed avremo una Croce fissa. Abbiamo iniziato a conoscere Urano ed ora conosceremo Nettuno. Tutto sommato si ritorna sempre indietro nella ricerca di un'esperienza. Cos'ì, come nello Zodiaco, dovremmo percorrere il tragitto da Ariete, passando per i Pesci, e questo ci riporterebbe al conoscere le nostre origini primitive ed a passare attraverso il collettivo con amore e rispetto. Dobbiamo crescere attraverso il personale, forse perché non abbiamo completato la ricerca del nostro individuo; ma non possiamo conoscerlo se non guardiamo nello stesso tempo all'origine. Tutto sommato andiamo avanti con le gambe di dietro, come fa lo scarabeo.
Nel Cancro, contrapposto al Capricorno, forse avviene ciò che viene rappresentato dalle due montagne, una bassa e larga, cioè Saturno, e l'altra più alta e stretta, cioè la Luna. Certamente la Luna è molto vicina alla terra, quindi la vediamo sempre più in alto, sempre più condizionante.
La Luna è anche il passaggio, la barca. La barca per gli egiziani era il passaggio dell'uomo sulla terra per giungere all'altra terra, cioè da una montagna all'altra, ed ecco quindi che la rappresentazione del Capricorno ha la sua spiegazione nel giusto cammino da compiere. È interessante nella simbologia egizia, molto vicina a quella babilonese, la simbologia del Toro e della Vacca: il Toro come secondo segno dello Zodiaco, è la sorgente del verbo (la laringe) ancora astratto; egli prepara la semenza per tutti gli altri segni. Esso traccia il primo segno lungo la strada in cui si leveranno tutti gli altri segni. Il bue Api, consacrato ad Osiride, portava sul suo fianco il crescere lunare di Iside, il secondo segno del potere generatore attivo. La vacca è Nut, il cielo stellato – che è la vacca cosmica, ed Iside porta nella capigliatura le due corna della vacca consacrata dalla sua madre cosmica, che aveva formato con il latte la via lattea.
L'Ankh o Croce ansata, è un simbolo egiziano che rappresenta la Vita dispensata da Dio agli uomini, il cerchio che sormonta la Tau ne è la prova. Questo simbolo è stato utilizzato dalle prime quattro razze umane sin dall'inizio, quando gli Dei non avevano ancora lasciato gli uomini. La barra orizzontale indica la separazione degli Dei e degli uomini. L'Ankh rappresenta anche le differenti parti dell'essere umano, la trinità divina interiorizzata ed i suoi sete corpi, che lo rendono capace di ritrovare un giorno la sua divinità iniziale. È un segno di Vita. La barra orizzontale e verticale rappresentano la croce dello spazio, dove ancora, la forza positiva verticale e la forza negativa orizzontale, si incontrano. Il cerchio, o ovoide, è il simbolo dell'infinito, del serpente che si morde la coda, o l'uovo del mondo. L'Ankh è quindi simbolo di vita, di morte e di immortalità finale. La barca, l'ho detto prima. (Qui vediamo il Toro, i Gemelli ed il Cancro, di fronte ai Pesci, all'Acquario ed al Capricorno).
Ludovica Pasetti
e allora… buona navigazione, o Navigatore!