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Fra politica e magia: il teschio di Geronimo, i maghi del calcio, le cicale, le formiche, ecc..
L'inquieto George W. di questi giorni, impigliato nella popolarità al collasso e nelle purghe primaverili del proprio governo,non avrebbe bisogno di essere tormentato anche dalla vendetta di Geronimo, un uomo che sta, nel culto dei nativi americani, accanto ai sommi martiri dello sterminio bianco, come Cavallo Pazzo, Toro Seduto e l'indomabile Osceola dei Seminole. Eppure un portavoce della Casa Bianca, Dana Perino, ha dovuto respingere richieste di chiarimenti avanzate da agenzie e quotidiani, mentre si scopre che in effetti un emissario del clan bushista trattò, in passato, e in silenzio,, con una delegazione di Apache. Dunque?
Il mistero del teschio rubato dai Bush nacque il giorno in cui il nonno, allora giovane ufficiale……………… mi fa piacere che questo avvenimento finalmente giunga alla ribalta della cronaca. Chi mi conosce ricorda che racconto da anni questa storia del cranio di Geronimo, rubato dal nonno dell’attuale Bush, assieme ad altre due personalità importanti della finanza. Molte cose verranno alla luce entro brevissimo tempo e non solo legate a questo fatto; molti altri misteri legati ad ogni forma di potere, e così finalmente sapremo,ufficialmente molte delle cose che già conosciamo ma che non possiamo affermare. Purtroppo raggiungere il potere anche attraverso la ricchezza è una piovra difficile da evitare. Ricordate cosa avevo scritto dopo l’entrata di Saturno in Leone??. … Teste coronate senza diritto, scalate a banche e giornali, affari politici, ora il calcio…… tutti gli scheletri chiusi negli armadi, sarebbero usciti all’aria aperta per il sollazzo di tutti i poveri mortali. C’è da piangere e da ridere perché tutto ciò è grottesco. Tutta colpa di La Fontaine che ci ha raccontato la favola sbagliata con la morale sbagliata, perché la formica dopo aver lavorato tutta l’estate, essersi sacrifica e dopo avere dileggiato la cicala che invece cantava e prendeva il sole…...” tu Cicala, questo inverno morirai di freddo e di fame mentre io che lavoro oggi e mi sacrifico, mangerò e starò al caldo::”….subì un feroce scherzo. Infatti, lavorò tutta l’estate, a pochi soldi, senza contributi e senza ferie, mentre la cicala cantava e oziava al sole,poi, venuto l’inverno si trovò a vivere in mezzo a montagne di cibo non suo, ma della comunità e della regina, annoiandosi e rimpiangendo l’estate. Quando suonò il campanello, la formica, stropicciandosi le zampette, pensò:
e allora... buona navigazione, o Navigatore!