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Via Anelli a Padova: risolvere la questione del muro di via Anelli deve diventare una opportunità di riflessione per Padova ed un nuovo inizio per gli ex inquilini di via Anelli sistemati nelle nuove case…

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Vorrei scrivere sul tanto declamato muro che secondo me non è assimilabile a quelli di Berlino o di Israele.

In una via di un quartiere di Padova (Via Anelli) esiste un complesso di 6 condomini con 279 miniappartamenti.
Dopo che ad alcuni inquilini, in regola con i contratti di affitto e con le altre leggi della repubblica italiana,
sono state trovate nuove sistemazioni abitative, 3 di queste palazzine sono state sgomberate e recintate perchè
non venissero ri-occupate abusivamente. Entro il 2006, sempre dopo aver sistemanto gli inquilini regolari, verrà
liberata anche la quarta palazzina. Il recinto (il fantomatico muro) si allargherà per includere anche la quarta palazzina.
Non vedo dove sia lo scandalo.
Questo muro, staccionata, recinto o cancello chiamatelo come vi pare non divide due mondi di vivi ma semplicemente isola,
in modo un po' più efficace di una semplice rete di ferro, alcune abitazioni disabitate e che forse saranno abbattute,
con le altre dove vivono ancora delle persone... Questo fantomatico muro, nella parte posteriore e più buia del complesso,
rafforza in alcuni punti il confine con le case adiacenti per soddisfare esigenze di sicurezza e per evitare che,
durante i controlli della polizia, alcuni scappino nei giardini dei condomini vicini: ma questo non crea un ghetto
perchè restano liberi e completamente accessibili tutti gli ingressi anteriori, quelli che danno sulla strada...

Questo muro, staccionata, recinto o cancello chiamatelo come vi pare non divide due mondi di vivi ma semplicemente isola,
in modo un po' più efficace di una semplice rete di ferro, alcune abitazioni disabitate e che forse saranno abbattute,
con le altre dove vivono ancora delle persone... Questo fantomatico muro, nella parte posteriore e più buia del complesso,
rafforza in alcuni punti il confine con le case adiacenti per soddisfare esigenze di sicurezza e per evitare che,
durante i controlli della polizia, alcuni scappino nei giardini dei condomini vicini: ma questo non crea un ghetto
perchè restano liberi e completamente accessibili tutti gli ingressi anteriori, quelli che danno sulla strada...

Quando camminavo in via Anelli, e questo capitava anche ad una gentile signora mia amica,
mi si avvicinavano tranquillamente almeno due o tre persone che mi chiedevano se volessi della droga...
ed io mi domandavo: ma ho la faccia di uno che sta cercando droga?
Evidentemente si! I miei modi, i miei vestiti e soprattutto la mia mia faccia,
quella anonima di una "brava persona" padovana, è la faccia di un potenziale acquirente!
Mi sembra allora che il vero problema nascosto dietro alle molte contestazioni non sia il Muro
(che neppure lontanamente è paragonabile a quello di Berlino) e non sia quello di risolvere l'annosa questione di via Anelli,
ma le questioni più profonde che sollevano tanta animosità mi sembrano essere altre ed io ne ho individuate due.

La prima e forse la più superficiale è: se via Anelli verrà smantellata dove potranno i ricconi padovani ed i figli di papà
procurarsi la droga senza neppure scendere dal loro macchinone rombante?
Sono sinceramente convinto che la droga viene venduta perchè molti cocainomani incravattati se la possono permettere...
Dovevate vederlo il viavai di macchinoni in via Anelli.

La seconda mi sembra più radicata nel profondo della mentalità perbenista padovana:
se via Anelli verrà smantellata, dove i padovani troveranno un altro ghetto dove concentrerare tutte le prprie paure e le cause della difficoltà del vivere?
A chi daranno la colpa? Mi sembra che un ghetto incancrenito come via Anelli in fin dei conti possa far comodo alla città...
è un buon capro espiatorio per molte situazioni di malessere.
All'occorrenza può essere strumentalizzato da chiunque per giustificare le varie espressioni della propria cattiveria o del proprio interesse:
se c'è almeno una via Anelli il mio razzismo è comprensibile, se c'è almeno una via Anelli io posso comprare la droga lontano dalla mia bella casetta protetta.
Con una via Anelli nella mia città posso confondere le mie speculazioni edilzie e, se ne ho interesse,
posso anche accusare la polizia di qualche comportamanto che io reputo eccessivo o troppo fiacco, oppure posso attaccare questa o quella parte politica...
Avere una forma di male ben identificata e chiara a tutti e di cui io non appaio diretto responsabile, alla fine, giustifica il mio male e la mia durezza.
Con "una via Anelli in ogni città" si può dare una spiegazione anche alla crisi economica o al fatto che si stanziano sempre meno fondi per la fame nel mondo.
Una via Anelli fa comodo a tutti perchè semplifica e appiattisce ogni problema e ti permette di giudicare tutto pur restando ignorante.

Forse a molti padovani benpensanti non interessano le terribili condizioni di vita delle persone che vivono in via Anelli,
non interessa il degrado, la sporcizia, le difficoltà di ogni giorno, il pericolo per i bambini che in quel posto vivono
entrando in contatto con prostituzione, sparatorie e droga già da piccolissimi.
Spero sinceramente che risolvere la questione di via Anelli diventi una opportunità di riflessione per Padova
ed un nuovo inizio per gli ex inquilini di via Anelli sistemati nelle nuove case.
Forse si poteva procedere diversamente? Forse si o forse no... ma conosco un amico straniero che ha
lasciato via Anelli ed ora vive nella sua nuova casa: è veramente più sereno e fiducioso per il suo futuro.
di Franco Conte



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