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La Tempesta di William Shakespeare al giorno d'oggi. Nel Teatro della memoria non è detto che non sia possibile accostare sacro e profano
La Tempesta di William Shakespeare
Chissà, se gli ideatori del programma televisivo : “L’Isola dei famosi”, si sono in qualche modo ricollegati alla famosa opera di Shakespeare “ La Tempesta", Opera dai profondi significati esoterici, nel teatro della memoria.
L’Opera si colloca in un impianto avventuroso, improbabile, fiabesco ed estremamente elaborato dagli intrecci della colpa, dell’espiazione, del perdono,ecc. A questo punto mi dispiace l’aver seguito una mia mentalità superba in cui non ho voluto prestare attenzione a tali sequenze televisive dove, personaggi che non ho desiderato seguire, in fondo non facevano altro che esprimere lo stato d’animo che è, quello di ognuno di noi, quando prelevati da una vita normale o comoda veniamo depositati in un luogo in cui dobbiamo sopravvivere.
In tale luogo,la difficoltà non sta tanto nel procurarci il cibo o proteggerci dagli eventi naturali, quanto nel superare gli stati d’animo, procurati dagli altri, che ci sommergono e ci provocano, nei momenti della nostra maggiore debolezza.
Per chi non conoscesse l’Opera, una tempesta fa approdare o schiantare in un’isola, il Vascello su cui si trovano Prospero e la sua gente.
L’Isola della “ Tempesta” è abitata da presenze misteriose e inquietanti che agiscono sugli uomini che vi approdano. Prospero, che possiamo rapportare alla Televisione, è il padrone incontrastato.
Lui, in qualche modo è arrivato fin lì con la sua nave e il suo equipaggio. Non si tratta di un’isola qualsiasi in quanto non é soggetta alle comuni leggi del destino umano.
E’ Prospero che controlla ogni forza e può dare alla vicenda la soluzione desiderata.>
Prospero, non ha affinità con gli altri personaggi, rimane fuori dall’azione e la dirige.
Miranda è sua figlia, è la giovinezza, l’innocenza.
Stephano e Rinculo rappresentano l’animalità rozza.
Ariele è lo spirito dell’uomo saggio. Gli altri personaggi sono i vari gradi del bene e del male a livello umano. Chi ha seguito la rappresentazione televisiva può, come sto facendo io, in me stessa, paragonare questi personaggi ai personaggi reali della trasmissione televisiva. Teatro dell’azione è l’isola bagnata dal mare purificatore.
Le poche volte che mi sono attardata a guardare alcune scene ho visto “ i famosi” in acqua. La “ Tempesta “ è un dramma magico in cui, alla fine, tutti ottengono quello che cercano: i soldi , la fama o il ritorno alla fama o l’essere abbandonati
Al Bano viene lasciato dalla sua donna e forse, al di là della sua sconfitta sentimentale: può essere che sia stato baciato dalla fortuna.
L’isola è il giardino dell’Eden, dal quale alla fine tutti si allontaneranno per andare a provare la loro nuova consapevolezza nel mondo malvagio.
Si tratta di un’opera alchemica, l’alchimia della nostra vita, in cui sbattuti da una tempesta spesso ci siamo ritrovati in un’isola sperduta dove siamo stati costretti a confrontarci con noi stessi.
Tutto il pianeta sta vivendo un dramma e va alla ricerca di un’isola nella mente, in cui poter avere la possibilità di confrontarsi ed emergere.
Non è più il momento per guardare solo al di fuori di noi stessi e commentare. L’uomo generalmente si evolve oggettivamente e non soggettivamente. Tutte le sue possibilità le estrinseca nelle manifestazioni esterne condizionate dai riflessi della società che lo circonda. L’uomo vero, l’Essere, è sempre più negletto, nascosto. Una Luce sempre più debole rimasta sotto un mucchio di macerie: è lì, ma soffoca e muore, a meno che non subentri la rivolta totale dell’essere che non vuole morire. La rivolta è un atto di ribellione così totale che nessun potere al mondo può soffocare.
E’ la Potenza viva e vera dell’uomo vivo e vero contro il condizionamento delle sovrastrutture dell’esterno. Un condizionamento sottile, continuo, inalterato, un plagio nella mente che non è più sua. E’ la morte dell’uomo, è la morte alla quale stiamo assistendo e soprattutto alla quale assiste impotente chi non vuole morire. Lodovica
e allora... buona navigazione, o Navigatore!